Recensioni

Sono presenti, su Sololibri.net, le recensioni che Giacomo ha scritto su alcuni dei suoi libri preferiti. Cercale nella sua pagina personale e, se conosci il libro, aggiungi un tuo commento!

 

 

Su ibs.it, potrai trovare poi i commenti di Giacomo ai suoi dischi preferiti. Qualche esempio? “In territorio nemico”, “Milva canta Merini”, “Registrazioni moderne”, “Alè”, “It’s a man’s world”, "Non conosco nessun Patrizio" etc…

 

Di seguito sono riportate alcune recensioni ed alcuni articoli che puoi trovare anche su Sololibri.net.

“Streghe. La riscossa delle donne d’Italia”

di Lilli Gruber

Lilli Gruber: giornalista di successo, prima donna a presentare un telegiornale in prima serata, parlamentare europea, inviata per la Rai in tutto il mondo, e l’elenco potrebbe continuare… Ma la Lilli Gruber saggista? Mi appresto a scoprirlo, accostandomi con curiosità a “Streghe”, il suo ultimo saggio, pubblicato con Rizzoli nel 2008. Fin dalle prime pagine comprendo la ragione del suo successo: lo stile è chiaro, diretto, non volutamente ricercato, e le storie sono narrate e vissute in prima persona. Si riconosce la giornalista – inviata, abituata a verificare di persona la situazione della quale parla. Il libro, il cui sottotitolo è “La riscossa delle donne d’Italia”, è una lunga serie di incontri con molte donne, e alcuni uomini. Si passa da Valeria Parrella, una giovane e brillante scrittrice, ad Emma Bonino, nota esponente dei Radicali, a Luisa Valazza, una delle tre cuoche italiane ad aver ottenuto le tre stelle nella guida Michelin, a Gloria Manzelli, direttrice del carcere San Vittore, e molte altre… Poche, ma non certo trascurabili, le voci degli uomini: dal cardinal Camillo Ruini, a Walter Veltroni, a Silvio Berlusconi. Lilli Gruber attraversa la Spagna, l’America, l’Olanda, e naturalmente l’Italia, per raccontare storie di donne famose, potenti, ma anche di donne normali, abituate a lottare ogni giorno per i propri diritti, per la propria famiglia, o per il proprio lavoro. Incontra la direttrice di Pembroke, il terzo college più antico di Cambridge, incontra Rita Levi Montalcini, ma racconta anche di una suora, di una madre che cresce da sola tre bambine, di una camionista; dipinge quindi un quadro completo della situazione delle donne in Italia e in altri paesi europei, toccando anche, con amara ironia, la questione spinosa delle quote rosa e della cosiddetta “fuga di cervelli”. Non finisce mai in sterile critica. Anzi, in ogni pagina si legge una nuova proposta, uno stimolo; si respira tanta voglia di cambiare le cose, affinché il complesso ingranaggio della società possa cominciare a funzionare in modo più equilibrato, per gli uomini e per le donne. La ciliegina sulla torta? Le riflessioni personali dell’autrice, sempre “sfumate” con una leggera ironia: consentono di immergersi totalmente nei dialoghi, cosicché il lettore sia sempre coinvolto in ciò che viene detto, e regalano anche qualche notizia più personale sulla vita di questa brillante giornalista.

“America anno zero”

 

di Lilli Gruber

 

Il 23 settembre 1806 si concludeva uno dei viaggi più avventurosi della storia: l’esplorazione del Nordamerica dal Mississippi all’Oceano Pacifico. Proprio da questa data, Lilli Gruber parte per realizzare un progetto ambizioso che, non a caso, diviene il titolo di uno dei suoi libri più affascinanti: “America anno zero. Viaggio in una nazione in guerra con se stessa”.

L’America ha sempre rappresentato la “terra promessa”, l’isola felice dove trovare lavoro, soldi e fortuna. Ma un evento drammatico ha sconvolto improvvisamente la realtà americana: il tragico attentato alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. Come è cambiata questa potente nazione, dopo quella terribile giornata? Per rispondere a questa domanda, occorre partire dalla reazione americana nei confronti dei terroristi: si è scelta la via di nuovi conflitti, di guerre, si è scelto di cavalcare l’ondata di rabbia e il desiderio di vendetta che hanno animato i momenti successivi alla caduta dei grattacieli. Lilli Gruber, accompagnata dal marito Jacques, insieme al quale regala anche momenti simpatici e leggeri, attraversa l’America per scoprire le conseguenze di una linea politica così aggressiva. Sono numerose le interviste a politici, ma sono ancora più importanti quelle a persone comuni, a volte anche fermate improvvisamente per strada. Da queste, emerge un senso di lontananza, quasi di diffidenza, tra cittadini e palazzi di potere, tra popolazione e abitanti della Casa Bianca. La Gruber mostra con precisione e attenzione come la gente comune non sia d’accordo con i nuovi conflitti. Prendono forza i sentimenti più semplici, ma anche più veri di mamme, fidanzate, parenti di soldati che desiderano solo che la guerra finisca, e che i loro cari, quasi sempre giovani ragazzi, ritornino presto a casa.

Questo libro è sicuramente in controtendenza rispetto a tante pubblicazioni che elogiarono l’operato della classe dirigente, tanto che dopo la sua uscita la Gruber fu considerata un’anti-americana; forse è ancora più interessante leggerlo oggi, che stiamo assistendo ad un forte cambiamento dopo l’era del presidente Bush. Si può non essere d’accordo con l’interpretazione e la lettura data da Lilli Gruber sull’America, ma “America anno zero” rimane senza dubbio un ottimo libro per chi desideri approfondire la propria conoscenza su una nazione così potente e così complessa. Una nazione che, fin dalla nascita, è stata destinata a scrivere la storia.

“Come stelle cadenti”

di Sveva Casati Modignani

 

Rosa, docile vecchina costretta su una sedia a rotelle. Rosa, unica proprietaria della nota azienda “Rosa Letizia & Figli”. Rosa, donna forte che ha saputo scrivere da sola la propria storia attraverso mille difficoltà. Ma soprattutto, Rosa Dugnani Letizia, protagonista del romanzo “Come stelle cadenti”, di Sveva Casati Modignani.

Tutto concorre a rendere questo romanzo affascinante, a partire dal nome dell’autrice, uno pseudonimo, sotto il quale si sono celati due affiatati giornalisti, Bice Cairati e Nullo Cantaroni. Coppia sia nella vita privata, sia in quella professionale, hanno saputo scrivere grandi romanzi, in grado di affascinare un vastissimo pubblico. Dal 2004, dopo la morte di Nullo Cantaroni, Bice Cairati ha scelto di continuare a scrivere sotto l’ormai famosissimo pseudonimo di Sveva Casati Modignani, in grado da solo di evocare forti emozioni nei lettori più appassionati. “Come stelle cadenti” è il lungo racconto della vita di Rosa; un’esistenza costellata di avvenimenti terribili, incontri straordinari, colpi di scena e grande energia. La storia si apre con Rosa ormai anziana, Rosa attrice, alla fine dello spettacolo. Siamo alle battute conclusive, che non saranno però scontate, poiché la protagonista saprà agire con forza, personalità, e grande astuzia, fino all’ultimo istante della sua vita. Proseguendo con la lettura, dalla quale non è possibile distrarsi fino al termine del romanzo, vi sono vari flashback, che fanno rivivere le tappe più significative della vita di Rosa. Nella mente del lettore si focalizzano le immagini delle sconfitte, delle fatiche, delle delusioni e dei traguardi, che hanno portato la protagonista a diventare la donna che ora è. Un finale intenso, struggente, chiude poi questo piccolo capolavoro pervaso da una sottile malinconia, unita e perfettamente mescolata con le affascinanti personalità, che popolano la storia.

Sveva Casati Modignani sa creare un intenso legame col lettore, che viene così accompagnato durante la lettura. Questo romanzo dà una potente assuefazione e l’unico modo per liberarsene è terminarlo, godendosene ogni parola, ogni virgola, consapevoli di poter vivere un sogno.

Sfratto per la casa di Alda Merini

Avete mai provato a prendere un taxi a Milano, e a chiedere di essere portati in Ripa di Porta Ticinese al 47? Beh, se lo aveste fatto, vi sareste sentiti dire “ah, va dalla poetessa?” Già, perché quello non è un indirizzo qualunque, ma è la casa di Alda Merini. Anzi, era, perché proprio in questi giorni scade il termine dello sfratto. Nessun problema. E’ la casa di Alda Merini. Interverrà certamente il Comune. Sorpresa: il Comune non farà nulla per impedire lo sfratto. Capisco il vostro stupore, ma non fermiamoci qua, approfondiamo. Il dispiacere nasce dal fatto che la poetessa non ha solo abitato in quella casa, l’ha resa Sua, l’ha trasformata in poesia. Lì sono nati i suoi più grandi capolavori, lì ha incontrato giornalisti, colleghi, amici. Quando doveva ricordarsi qualcosa, fosse un numero di telefono, un nome o un appunto per una nuova poesia, non lo scriveva su un foglietto, ma sulle pareti. Di fronte a quelle mura, piene di frasi scritte con colori diversi, risuonano le parole di Alda Merini che spiegava: “sulla carta li perderei, sui muri prima o poi li trovo…” Parole candide, ingenue, parole che sembrano pronunciate da una bambina. Così come la sua poesia: semplice, chiara, pura, percorsa da una melodia palpabile.

L’allarme è stato lanciato dalla giornalista Lucia Bellaspiga, in un articolo su “Avvenire” del 30 giugno 2010. E il Comune di Milano? L’assessore alla cultura, Finazzer Flory, ha prontamente risposto che non c’è problema: verrà fatto un museo sui Navigli. Sorgono allora spontanee alcune domande. Perché il Comune non ha comprato la casa, investimento minore piuttosto che costruire dal nulla un museo, per di più dovendo ricreare una realtà che già esiste? Perché, se questo non è possibile, non ha mandato neppure un camion per raccogliere tutti gli oggetti personali della poetessa? (bisogna veramente ringraziare le figlie di Alda, che si stanno dando da fare per imballare e salvare tutti gli oggetti che affollavano ogni angolo della casa) Perché non è stato mandato qualcuno almeno a fare delle foto, prima che quelle pareti che trasudano poesia, poesia di una vita, finiscano soffocate con una mano di bianco? L’augurio è che vengano presi dei provvedimenti, e presto. E l’augurio va rivolto al Comune di Milano: prima di costruire, ingrandire, progettare, si cerchi di salvare quei posti che fanno parte della storia della città, e non solo. Ci prepariamo all’ Expo2015: bilanciamo la modernità con la tradizione. A che serve costruire grandi grattacieli, immensi palazzi per esposizioni, se si perdono le piccole cose che rendono unica una città, unica ed irripetibile in mezzo ad un mondo che sembra sempre più piatto e ripetitivo?

Ed ecco una parte dei commenti di Giacomo ad alcuni dei suoi dischi preferiti:

 

 

Non conosco nessun Patrizio”, Milva

 

Potrà reggere il confronto con l’album capolavoro “In territorio nemico”? Potrà sopportare la grandissima eredità che ha lasciato “Milva canta Merini”? Queste, alcune delle domande che sicuramente molti si sono posti all’uscita di “Non conosco nessun Patrizio”, nuovo album di Milva che, pochi giorni prima dell’uscita, ha annunciato il suo definitivo ritiro dalle scene. Eppure… La Rossa sa ancora stupire. “Non conosco nessun Patrizio”, che raccoglie dieci canzoni firmate da Franco Battiato, si presenta come un album innovativo ed elegante. Arrangiamenti più essenziali rispetto al precedente lavoro (qui la protagonista è la voce di Milva) e testi a prima vista, ma solo a prima vista, più immediati. La voce della Rossa non ha più la potenza di una volta, ma ha acquisito sfumature emozionanti e la forza che Milva imprime alle note più alte trasmette una totale unione tra artista e testo, tra voce e parole. Bellissima “Il ballo del potere” e straordinaria “Risveglio di primavera”, canzone che sembra raccontarci la storia di un’artista matura, di una voce stanca, di un corpo provato, ma di una grandissima forza di volontà, che la rende capace di rinascere, ogni volta più maestosa.    

 

 

 

In territorio nemico”, Milva

 

Forse uno dei dischi più affascinanti incisi in tutta la carriera di Milva, "In territorio nemico" avvolge chi lo ascolta e gli dona, con ogni canzone, un'atmosfera diversa. La voce matura, ma ancora chiara e potente, di Milva è in grado di trasmettere emozioni uniche. La Rossa sa impersonare un giovane assassino in "Tre sigarette", una donna innamorata (forse di un uomo troppo orgoglioso) in "Maledetto", una donna che soffre assieme a suo fratello in "Mio fratello non trova lavoro", e molti altri ruoli, regalando ad ognuno sfumature diverse. Un disco che è in realtà un regalo per chi non si arrende di fronte all'impoverimento della lingua e della musica. Un'ultima cosa... Grazie Milva!

 

 

 

 

Milva canta Merini”, Milva

 

 

Musicare le poesie della più grande poetessa italiana del Novecento, Alda Merini, mantenendo intatta la poeticità dei versi e rispettandone la natura è senza dubbio un’impresa molto complessa e delicata. Solo una grande artista come Milva poteva provarci ed uscirci indenne. Ebbene, Milva non si è limitata a questo; ha preso alcune splendide poesie di Alda Merini, e le ha rese Musica. La cantante, la poetessa, l’attrice, l’artista, tutto si fonde per creare un disco unico, che sa regalare sensazioni magiche, dalla struggente “L’Albatros”, alla soffusa “Nella notte che geme il tuo patire”, alla sensuale “I sandali…

 

 

 

From the inside”, Laura Pausini

 

Precisa, potente, innovativa, sorprendente: questi gli aggettivi per descrivere la Laura Pausini di "From the inside". Laura si adatta perfettamente allo stile più "americano" di queste canzoni, passando con grande maestria da brani delicati come "You are" a brani più decisi e ritmati come "Surrender". Un disco che ha colpito molto anche i suoi fans più fedeli, che forse all'inizio hanno faticato a riconoscerla. Ma dietro a questo cd così elegante, quasi sofisticato, c'è sempre lei, la grande voce di Laura Pausini. Un lavoro che può insegnare tanto ad alcuni artisti italiani ormai ripetitivi, "incollati" ad uno scoglio melodico ormai superato...

 

 

 

 Alè”, Alexia

 

Sembra incredibile che l'Alexia di questo cd sia la stessa di "Ti amo ti amo", eppure è così. Rimane senza dubbio l'incredibile potenza della sua voce, arricchita però con sonorità nuove e testi più intimi e riflessivi. Da "Grande coraggio" ad "Estate", si respira una grande serenità e tanta voglia di affrontare la grande avventura della vita. La canzone più bella dell'album secondo me? "E non sai": questo è l'Amore...