Autori preferiti

Può sembrare strano che un autore metta sul suo sito altri scrittori, anche più famosi di lui, ma io ho deciso di inserire alcuni nomi, che reputo i più grandi della letteratura contemporanea. Leggo moltissimo, e sono grato ai seguenti artisti per le emozioni che mi hanno trasmesso con i loro libri…

 

 

 

 

Valerio Massimo Manfredi (bellissimo “Il faraone delle sabbie”)

 

 

Rosamunde Pilcher (come non ricordare “I cercatori di conchiglie”)

 

 

Ursula K. Le Guin (alta tensione con “Il mago”)

 

 

Margaret Weis & Tracy Hickman (incredibile fantasia nei romanzi marchio Dragonlance)

 

 

Voglio condividere con voi, in questa pagina che comincia ad assomigliare ad un diario, una mia recente “scoperta”: Lilli Gruber. O meglio, la Lilli Gruber saggista. Al momento, ho letto “Streghe” (2008), “America anno zero” (2006) e “Figlie dell’Islam” (2007). Sono libri diversi rispetto a quelli che vi consiglio alcune righe più in alto. Siamo lontani dai fantasy di Margaret Weis, dal romanticismo della Pilcher e dai romanzi storici di Manfredi. Tutto è cominciato con “Streghe”, avvincente saggio (sì, un saggio può essere avvincente!) sulle donne. Il sottotitolo, “La riscossa delle donne d’Italia”, rappresenta il filo conduttore del libro, che si snoda in una lunga serie di interviste a donne che vivono in varie parti del mondo, e che appartengono alle più svariate realtà lavorative e sociali. Con “America anno zero” e “Figlie dell’Islam”, ho avuto poi la conferma della bravura dell’autrice, che sa accompagnare il lettore nel libro, senza perderlo mai di vista, senza lasciare che si perda neanche per un istante. Lilli Gruber viaggia, racconta, e ci invita a seguirla alla scoperta di realtà a noi sconosciute. I suoi libri non hanno mai abbastanza pagine… Una chicca? Quando Lilli Gruber, in “Streghe”, parla della Sant’Honorè che era abituata a cucinare, con pasta frolla, crema… Pasta frolla? Lilli! La Sant’Honorè con la pasta frolla?? 

 

Ora voglio parlarvi di un’altra autrice, forse una delle firme più importanti della narrativa italiana: Sveva Casati Modignani. Io l’ho “scoperta” con “Come stelle cadenti”, e da lì non l’ho più lasciata. I suoi romanzi hanno venduto oltre dieci milioni di copie, e sono stati tradotti in più di tredici paesi, tra i quali Francia, Germania, Russia, Brasile… Eppure, Sveva Casati Modignani… Non esiste! Dietro a questo nom de plume si nascondono due giornalisti, Bice Cairati e Nullo Cantaroni, coppia molto affiatata sia nella vita privata, sia nella vita professionale. Il loro primo romanzo, “Anna dagli occhi verdi”, ha saputo conquistare subito, oltre ad un vasto numero di lettori, anche la critica più severa, creando un nuovo genere nella narrativa d’evasione italiana. Purtroppo, questa splendida storia ha subito un duro colpo nel 2004, con la morte di Nullo Cantaroni, ma Bice Cairati ha scelto di continuare a scrivere, e Sveva Casati Modignani ha potuto regalarci altri indimenticabili romanzi. Il segreto del successo di questi piccoli capolavori? Lo spunto è sempre preso da una realtà famigliare, semplice, fatta di gioie, problemi e difficoltà nelle quali il lettore si può riconoscere; ma l’amore, tema chiave che dà forza alla narrazione, è visto ogni volta da un’angolazione diversa, riuscendo così ad esaminare più sfaccettature possibili di uno dei sentimenti più difficili da raccontare. In tutti i libri di Sveva Casati Modignani c’è sempre l’attenzione per i mutamenti di costume, per le trasformazioni che avvengono nella nostra società, ed è proprio questa forte attenzione e continua ricerca sulla realtà che circonda l’autrice, al momento della scrittura, che rende i suoi romanzi sempre interessanti.

Tra i libri di Sveva Casati Modignani ricordiamo: “Il Barone”, “Disperatamente Giulia”, “E infine una pioggia di diamanti”, “Come vento selvaggio”, “Il Corsaro e la rosa”, “Il Cigno Nero”, “Vaniglia e cioccolato”…

Ora è il momento di presentarvi uno scrittore: Archibald Joseph Cronin, nato il 19 luglio 1986 e morto il 6 gennaio 1981 a Montreux. Cronin è stato uno scrittore scozzese. 

 Fin da giovanissimo si dedicò con passione allo studio ed alla ricerca, vincendo presto una borsa di studio in medicina alla University of Glasgow. In seguito, ottenne numerosi incarichi in questo campo, come ad esempio ispettore medico delle miniere. Nei suoi racconti e romanzi, l’ esperienza di medico emerge prepotentemente e, non a caso, è difficilissimo trovare un suo racconto nel quale non ci sia un personaggio medico.

La cosa che più colpisce dei suoi scritti è l’ incredibile capacità di creare personalità complesse e sempre differenti per i suoi personaggi; liberi da ogni stereotipo, i protagonisti delle sue opere brillano di luce propria e stupiscono il lettore ormai abituato a personaggi standard, quasi imposti da un certo tipo di letteratura.

I suoi racconti colpiscono anche per l’acutezza delle sue osservazioni, che non possono passare inosservate, per le accurate descrizioni geografiche, ma anche (e soprattutto) per il drammatico criticismo sociale che le permea. Cronin infatti, con stile fortemente realista, non si limita a raccontare situazioni, ma le fa vivere al lettore, intervenendo prepotentemente con i suoi libri nella storia. Non a caso, fu merito anche del libro “La cittadella” (dal quale in Italia fu poi tratto lo sceneggiato con Alberto Lupo) se in Gran Bretagna si decise di realizzare il Servizio Sanitario Nazionale. Con questo romanzo, Cronin mise a nudo le ingiustizie e le incompetenze presenti in campo medico in quegli anni. Tra le opere di Cronin ricordiamo anche “Il castello del cappellaio”, “Caleidoscopio”, “La bellezza non svanirà”, “Angeli della notte”, “La dama dai garofani”…

Un autore sempre nuovo, diverso e libero da regole e stereotipi. Spero vi piacerà…